Sei un operaio o un imbianchino con dolore alla spalla?
Non hai avuto traumi e ti stai chiedendo come è venuto fuori?
Ecco un articolo che fa per te con qualche suggerimento per migliorare fin da subito la tua condizione.
Snoccioliamo qualche dato per comprendere meglio e subito quanto impatta il dolore alla spalla nella vita delle persone.
Le malattie di origine muscolo-scheletrica sono la seconda maggior causa di “anni vissuti con una disabilità” dietro solamente alle malattie mentali psichiatriche. A seconda delle fonti prese in considerazione il dolore di spalla oscilla tra la seconda e la quarta posizione in compagnia di schiena, collo e ginocchio.
Fino al 34% delle persone con un’età superiore ai 65 anni hanno provato almeno una volta nella vita un’esperienza di dolore alla spalla, lieve o grave che sia.
Logica vuole che chi esercita lavori o sport che prevedono l’utilizzo del braccio sopra il livello della testa per la maggior parte del loro tempo vedano questa percentuale alzarsi vertiginosamente.
Ecco uno studio (Svendsen et all 2004) che compara la percentuale di tempo passato con la spalla alzata sopra i 90° di operai delle catene di montaggio (circa 7.5%), meccanici (circa 7.5%) e imbianchini (circa 22%) con il livello di dolore percepito negli ultimi 12 mesi: l’imbianchino lamenta più sintomi alla spalla il doppio delle volte rispetto alle altre due categorie di lavoratori (31.8% vs circa 16%)
COME E’ FATTA LA SPALLA?
La spalla è l’articolazione più mobile del corpo umano e anche quella che si può muovere più velocemente di tutte. La sua funzione è quella di facilitare i compiti e obbiettivi di gomito e mano. E’ in grado infatti di esercitare attività esplosive, sollevamenti di carichi e attività di precisione.
E’ formata da due ossa (omero e scapola) che si articolano in maniera molto semplificata come una palla da biliardo all’interno di una scodella poco profonda.
L’articolazione della spalla è tenuta stabile in sede da elementi passivi statici come la capsula articolare che la avvolge e i legamenti che funzionano come delle dighe migliorando ulteriormente la contenzione nella posizione corretta.
Oltre a queste due strutture ci sono i muscoli della cuffia dei rotatori che funzionano da stabilizzatori dinamici migliorando la centratura della palla da biliardo nel piatto durante i movimenti che la spalla esegue nello spazio. Questi muscoli originano dalla scapola e si inseriscono sotto forma di tendini sopra lo strato di capsula articolare che riveste l’omero.
Si tratta di:
- Muscolo sovraspinato: si inserisce nella parte superiore della capsula e cerca di evitare che la palla scivoli verso l’alto.
- Muscolo sottospinato: si inserisce nella parte postero superiore della capsula e cerca di evitare che la palla scivoli in avanti.
- Muscolo piccolo rotondo: si inserisce prevalentemente nella parte posteriore e aiuta il sottopsinato nella sua azione.
- Muscolo sottoscapolare: unico muscolo che si inserisce anteriormente, limita lo scivolamento posteriore.

Esistono poi altri muscoli più grandi che si trovano sullo strato superficiale che invece hanno la funzione primaria di muovere la spalla. Questi sono:
- Gran pettorale
- Gran dorsale
- Grande rotondo
- Deltoide
- Trapezio
- E molti altri ancora…

MI FA MALE LA SPALLA! COSA E’ SUCCESSO?
In queste categorie di lavoratori solitamente il dolore viene fuori senza nessuna causa apparente o almeno non c’è mai memoria di un movimento o trauma che abbia generato i sintomi.
Di che cosa stiamo parlando quindi?
In un articolo del 2019 pubblicato nel blog del British Journal of Sports Medicine (una delle riviste scientifiche con più alto grado di impact factor) è stato postato un video che descrive in maniera molto semplice la causa di questo genere di dolore.
In soldoni nel video viene spiegato che:
- Tutti i tessuti del nostro corpo (muscoli, ossa, tendini, …) hanno una propria capacità di sopportare i carichi
- Se applichiamo ai tessuti un carico maggiore alla loro capacità di tolleranza, il rischio di cadere in un infortunio aumenta considerevolmente
Nel nostro caso viene applicato permanentemente un alto carico sopra il livello soglia tale da diminuire gradualmente la capacità di sopportazione dei tessuti fino ad arrivare ad un dolore costante e invalidante.
Viene spiegato inoltre che per calcolare l’entità di uno sforzo non conta solamente la durata e il peso, ma contano anche tantissime variabili interne ed esterne.
Fra i fattori interni individuali possiamo annoverare:
- Stress
- Poche ore di sonno
- Altre malattie
- Fumo
- Obesità
- Dieta ipercalorica
- Alcool
Fra quelli esterni invece:
- Attrezzatura inadatta
- Meteo
CHE COSA POSSIAMO FARE?
Vista l’origine di questo problema possiamo fare 2 cose nell’immediato e breve termine:
- Rivedere l’organizzazione temporale del lavoro che stai svolgendo:
Cerca di riorganizzare il tuo lavoro spalmandolo su più tempo (più giorni?) o imponendoti più pause durante l’arco della giornata.
Cerca di variare spesso il tipo di sforzo con altri di tipo differente.
Una volta passati i sintomi ritorna a fare gradualmente quello che facevi prima.
GRADUALMENTE-> i tendini tollerano cambiamenti settimanali fino al massimo a un 10% del volume di lavoro della settimana precedente
- Utilizzare accortezze e trucchetti per diminuire l’entità del carico sulla tua spalla:
Puoi utilizzare scale o sgabelli per stare più in alto e costringere la spalla a lavorare ad un livello più basso.
Se proprio non puoi fare a meno di lavorare con il braccio in alto allora puoi inclinare la schiena leggermente di lato così la spalla virtualmente è come se lavorasse più bassa.
Utilizza attrezzi con prolunghe o aste.
In caso di necessità puoi utilizzare anche dei farmaci che ti possono aiutare a proseguire il lavoro.
E’ consigliato l’uso di antidolorifici e non antiinfiammatori. In questo momento la tua spalla è sicuramente infiammata.
L’infiammazione è un processo naturale del nostro corpo che serve per attivare tutte le fasi successive di riparazione e guarigione dei nostri tessuti. Se la inibisci con degli infiammatori è come fare un goal nella propria porta. In che squadra vuoi giocare?
IL DOLORE NON MI PASSA
Se il dolore non passa molto probabilmente va rivisto qualcosa nel piano di recupero. Rivolgiti a un team specializzato nel trattamento di patologie di spalla. Con l’aiuto di un medico ortopedico e di un fisioterapista potrai tornare a svolgere in tutta tranquillità e naturalezza i gesti e manovre che prima risultavano dolorose.
Verrai accompagnato passo passo in tutte le fasi di recupero tornando a impugnare i tuoi attrezzi del mestiere.
BIBLIOGRAFIA
- Work above shoulder level and degenerative alterations of the rotator cuff tendons: a magnetic resonance imaging study. – Svendsen SW, Gelineck J, Mathiassen SE, Bonde JP, Frich LH, Stengaard-Pedersen K, Egund N. – Arthritis Rheum. 2004 Oct;50(10):3314-22.
- BLOG of British Journal of Sports Medicine – Load vs Capacity: the good and the debatable – Posted on June 19, 2019 by BJSM
A CURA DI
ANDREA BIANUCCI, FT, OMT
- Specialista in terapia manuale ortopedica
- Fisioterapista delle patologie di spalla nello sportivo “overhead”
- Specialista nella riabilitazione del cestista, pallavolista e arti marziali
- Specialista nel trattamento dei Trigger Point Miofasciali