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Le lesioni del bicipite brachiale nei pazienti con problematiche di spalla

Le lesioni del bicipite
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COSA E’ IL BICIPITE BRACHIALE?

Il bicipite brachiale è un muscolo che si trova nella parte anteriore del braccio la cui funzione principale è quella di flettere il gomito a palmo rivolto verso l’alto. A causa della sua inserzione a livello della tuberosità del radio a livello dell’avambraccio ha anche la funzione secondaria di supinare la mano, ovvero voltare il palmo dal basso verso l’alto.

Questo muscolo si chiama bicipite in quanto la sua origine è duplice:

  • Il capo lungo del bicipite brachiale nasce all’interno dell’articolazione della spalla nel margine superiore della fossa glenoidea. Ha una funzione marginale nella stabilità della spalla in quanto ci sono altri muscoli più specifici (quelli della famosa cuffia dei rotatori).

Il capo lungo durante il suo percorso verso il gomito scorre all’interno di una fossa nell’omero contornata da legamenti e tendini per far sì che non esca da questo canale.

Con il passare del tempo e con l’usura spesso può succedere che il tendine del capo lungo del bicipite brachiale perda i suoi confini naturali e si sposta ai lati della doccia bicipitale: questa condizione è molto fastidiosa e dolorosa per il paziente e può essere un fattore predisponente al deterioramento dei tendini circostanti della cuffia dei rotatori.

  • Il capo breve del bicipite brachiale origina invece dal processo coracoideo della scapola sotto forma di tendine congiunto insieme agli altri muscoli piccolo pettorale e coracobrachiale.

Per altre informazioni sull’anatomia della spalla potrebbe esserti utile la lettura di questo altro articolo presente sul nostro blog di Spalla Clinic.

A CHI SUCCEDE E COME?

Le lesioni dei tendini del bicipite brachiale sono solite nelle persone:

  • Attive fra i 40 e i 60 anni
  • Storia antecedente di patologie di spalla (tendiniti o tendinosi della cuffia dei rotatori, sindrome da impingement subacromiale, …)
  • Lavoratori di fatica che svolgono spesso gesti sopra il livello delle spalle, culturisti o palestrati, sportivi overhead (pallavolo, tennis, pallamano).
  • Fumatori: la nicotina infatti ha funzione vaso costrittiva e degenerativa delle cellule del tendine (tenociti)

Le lesioni del bicipite brachiale si possono suddividere quindi in 2 categorie a seconda della localizzazione della rottura: prossimali (alte) o distali (basse).

In questo articolo parleremo solo di quelle prossimali in quanto sono quelle che ci interessano di più come Spalla Clinic.

Questo genere di pazienti, come già detto in precedenza, prima di arrivare alla lesione del capo lungo del bicipite brachiale ha già una storia di dolore alla spalla cronico e persistente che gli assilla ormai da diverso tempo durante le attività del braccio e talvolta anche a riposo.

La rottura del tendine del capo lungo del bicipite brachiale di solito avviene a seguito di uno sforzo intenso e con il muscolo in uno stato di contrazione attiva importante. La persona avverte un dolore intenso nella parte anteriore del braccio e della spalla e solitamente descrive la sensazione sia da un punto di vista uditivo che cinestesico come “un elastico che si rompe”.

Una volta passata la primissima fase acuta di 3-5 giorni può succedere che il dolore torni a dei livelli inferiori rispetto al momento prelesione in quanto il capo lungo del bicipite brachiale aveva una grossa componente proattiva.

Un segno caratteristico della lesione è il “segno di braccio di ferro” o “segno di Popeye”: il muscolo bicipite esternamente aumenta di dimensioni in quanto la sua origine alta si abbassa drasticamente e si affloscia per gravità verso il basso.

La diagnosi spesso non richiede esami strumentali in quanto i segni sono abbastanza caratteristici. Lo specialista ortopedico potrebbe valutare l’utilizzo di un’ecografia statica e/o dinamica o di una risonanza magnetica per valutare le condizioni dell’articolazione nel caso ci fossero delle altre anomalie strutturali che minano la funzionalità della spalla.

COME SI TRATTA?

Se il capo lungo del bicipite brachiale si rompe in maniera isolata il trattamento è quasi sempre di tipo conservativo fisioterapico.

In fase acuta può essere coadiuvato dall’uso di farmaci antidolorifici prescritti dal medico ortopedico. Una volta entrati in fase subacuta il trattamento si concentra prevalentemente sul recupero della flessione e supinazione di gomito. Come primissima cosa l’equipe dovrà educare il paziente su cosa è successo e quali saranno gli step successivi del percorso riabilitativo per ottenere un’alleanza terapeutica efficace per il raggiungimento degli obbiettivi prefissati.

Il fisioterapista specializzato in prima istanza può avvalersi dell’uso di ENF e laserterapia, per abbassare la soglia dolorifica del paziente, e di contrazioni muscolari isometriche, per combattere l’inibizione muscolare a seguito della rottura accompagnate da caute mobilizzazioni di spalla e di gomito.

In seconda fase si entra in fase attiva all’interno della quale al paziente verranno richieste contrazioni muscolari isotoniche, prima concentriche e in seguito eccentriche. Verranno svolti anche esercizi elementari di spalla prima sotto il livello della testa e poi gradualmente sopra.

In terza fase verranno introdotti esercizi con contrazioni muscolari che si avvicinano a quelle massimali ed esercizi con vibrazioni. Per ultimo invece il paziente svolgerà movimenti di spalla e di gomito rapidi, come lanci e prese di oggetti al volo.

Tutto il percorso riabilitativo si svolgerà all’interno della fisiopalestra affiancato da un fisioterapista specializzato in patologie di spalla. I carichi saranno incrementati in maniera graduale in modo tale da non incorrere in sovraccarichi funzionali del braccio che possono temporaneamente stoppare il percorso terapeutico in maniera fastidiosa. Per avere maggiori informazioni su come gestire i carichi di lavoro potrebbe interessarti questo articolo.

CHIRURGIA?

Di solito la lesione del capo lungo del bicipite brachiale non viene operata chirurgicamente in maniera isolata. Viene riservata nei pazienti giovani attivi che hanno bisogno di una spalla con una funzionalità che si avvicini il più possibile alla perfezione.

Nella maggior parte dei casi invece viene operato in maniera associata quando viene svolta un’operazione in artroscopia a livello della cuffia dei rotatori. Il chirurgo ortopedico può scegliere di trattare il tendine in due modalità:

  • TENOTOMIA: se il tendine tende ad essere parecchio instabile all’interno della doccia bicipitale ed è una componente importante del dolore percepito dal paziente allora il chirurgo opta per reciderlo definitivamente. Questa metodica ha anche la funzione di difendere la riparazione fisiologica dei tendini di cuffia riparati.
  • TENODESI: se il paziente è giovane ed attivo di solito viene preferita questa scelta in quanto viene fatto un fissaggio alternativo all’interno della doccia bicipitale che però garantisce alte prestazioni della spalla.

La metodica chirurgica viene scelta dall’ortopedico specializzato in base al tipo di paziente che ha di fronte, alle richieste funzionali che dovrà svolgere e al tipo di problematiche che dovrà affrontare.

A cura di

ANDREA BIANUCCI, FT, OMT

www.linkedin.com/in/andreabianucci89

  • Specialista in terapia manuale ortopedica
  • Fisioterapista delle patologie di spalla nello sportivo “overhead”
  • Specialista nella riabilitazione del cestista, pallavolista e arti marziali
  • Specialista nel trattamento dei Trigger Point Miofasciali
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