Capire cosa succede alla spalla quando si lesiona per prevenire gli infortuni e non dover sospendere l’attività sportiva è molto importante. Il dottor Paolo Righi, specialista in ortopedia e traumatologia di SpallaClinic, risponde alle domande più frequenti sulle lesioni della spalla durante l’attività sportiva.
Durante l’attività sportiva può capitare di farsi male. Quali sono le lesioni di spalla più frequenti?
L’articolazione della spalla può andare incontro a diversi problemi quando si pratica sport. Tra gli infortuni più frequenti ci sono le lesioni della cuffia dei rotatori, la lussazione a seguito di traumi oppure instabilità di spalla, favorita da una predisposizione costituzionale/genetica, come la lassità legamentosa o la lassità acquisita come nei gesti estremi ripetuti (giavellotto, pallavolo, nuoto ecc). L’instabilità di spalla è una patologia importante da non sottovalutare per gli sportivi, dato che se non curata, il rischio di disfunzionalità e lesioni è alto.
Quali sono le cause di queste lesioni della spalla?
Le cause delle lesioni della spalla sono essenzialmente di due tipi:
- traumatiche: a seguito di uno scontro tra due o più giocatori, una caduta che ha causato un impatto forte provocando un danno.
- da usura: quando l’articolazione è stata “rovinata” da un gesto atletico eseguito male e ripetutamente, da allenamenti scorretti o da sovraccarico per una preparazione fisica eccessiva e/o inadeguata a sopportare gli sforzi dell’attività sportiva “overstress”.
Cosa accade nella spalla quando c’è una lesione?
In caso di lesione traumatica, può accadere che la testa dell’omero perda il contatto naturale con la glena omerale della scapola, due parti fondamentali per il movimento stabile della spalla. In questo caso si parla di lussazione se il contatto viene perso in modo completo, o di sublussazione se il contatto è perso solo parzialmente e temporaneamente.
In caso di usura, accade che i tendini della cuffia dei rotatori (che normalmente aiutano a mantenere stabile l’articolazione della spalla) si infiammano a causa delle sollecitazioni ripetute. In seguito all’infiammazione si verifica un accumulo anomalo dei liquidi nei tessuti (edema e/o versamenti) e un aumento del flusso sanguigno (iperemia tissutale). Se non si smette subito di sollecitare l’articolazione, l’edema può aumentare fino a restringere lo spazio articolare creando un “conflitto di spazi” tra i tendini e le parti ossee sovrastanti. Questo conflitto è molto dannoso per il tendine, che si degenera gradualmente fino ad arrivare alla rottura parziale o totale.
Come si fa a capire che è avvenuta una lesione? Quali sono i sintomi?
Il sintomo principale è il dolore che a volte arriva a compromettere le normali attività quotidiane e impedire il riposo notturno. Inoltre, lo sportivo sente l’articolazione molto rigida e non riesce a eseguire il gesto atletico.
Quali sport mettono più a rischio le spalle?
Tutti gli sport di contatto come il calcio, il rugby o la pallacanestro, dato che in queste attività è molto facile subire traumi da contatto con giocatori che possono raggiungere alte velocità con conseguenti impatti violenti. Inoltre, sono a rischio anche tutti gli sportivi che praticano sport in cui sono previsti movimenti ripetuti delle braccia sopra la testa (overhead), come pallavolo, tennis e nuoto.
Cosa deve fare lo sportivo, in caso di dolore alla spalla?
- sospendere gli allenamenti
- riposo
- applicazione di impacchi di ghiaccio
- recarsi dal medico ortopedico per la valutazione e diagnosi, che avviene nel corso di una visita specialistica.
Cosa prevede la visita specialistica?
Durante la visita si esegue un’approfondita anamnesi, un esame obiettivo clinico, una ecografia dinamica, e dei test specifici della spalla. Verranno poi date indicazioni più specifiche se vi sono necessità di richiedere ulteriori esami (II° livello) come la TC o la RM. Anche la semplice radiografia, in alcuni casi può essere altrettanto importante e non deve essere considerata “inutile”.
Come si cura una lesione di spalla?
Ovviamente, imperativo è fare una diagnosi, anche se in alcuni casi non è possibile porla nella prima visita. Comunque, la prima fase della cura è il riposo dall’attività fisica, a cui seguono terapie fisiche specifiche ed eventualmente associando (a sintomatologia dolorosa migliorata) esercizi mirati a rinforzare i muscoli e migliorare la propriocettività del cingolo Scapolo-Toraco-Omerale. In alcuni casi possono essere applicate ortesi di supporto o taping per stabilizzare e proteggere le articolazioni lesionate. Vi sono casi, inoltre, dove il trattamento conservativo può non dare risultati e, se presenti danni, lo specialista potrà valutare la possibilità di un intervento chirurgico per cercare di risolvere il problema.
Dopo quanto tempo si può tornare a praticare attività sportiva?
Dipende dal tipo di lesione. Ad esempio, in caso di sublussazione o lussazione servono dalle 2 alle 4 settimane di immobilizzazione/cautela nella articolarità evitando i gradi estremi di escursione e poi si può riprendere, con un programma di rieducazione funzionale, gradualmente la mobilità. Invece, in caso di lesioni tendinee complete o instabilità grave che ha portato lussazione traumatica, per cui si richiede l’intervento chirurgico, lo sportivo deve attendere tra i 3 e i 6 mesi (anche in funzione del tipo di sport) prima di tornare in campo.
Consigli per evitare di farsi male durante la pratica sportiva?
La prevenzione Assoluta dei traumi e/o lesioni della spalla è impossibile ma una pratica di routine può aiutare a ridurne sensibilmente l’insorgenza.
Possibile principalmente:
- con esercizi di contro resistenza con elastici o piccoli pesi per potenziare forza e resistenza dei muscoli e dei tendini della cuffia dei rotatori con pratica costante e soprattutto di Warm Up prima di allenamenti o partita.
- evitare di fumare, perchè è noto che il fumo di sigaretta aumenta il rischio di sofferenza e degenerazione tendinea (Stress Ossidativo)
- curare l’idratazione, specie durante i periodi caldi e umidi o nelle attività prolungate
- non esagerare con allenamenti troppo frequenti o intensi
- non giocare partite molto intense se si è consapevoli di non avere la forma fisica adeguatamente pronta per gestire lo sforzo.
A cura di
DOTT. PAOLO RIGHI
- Specialista in Ortopedia & Traumatologia
- Chirurgia protesica ed artroscopica di spalla.